Il grande Trevor Horn ci racconta in esclusiva su Live Aid Radio un piccolo aneddoto su come si realizzò il progetto Band Aid nel suo studio di registrazione, SARM Studios, a Notting Hill, Londra
(Interview by Giorgio Guarnieri & Tania Zaccaria – All Rights Reserved)
– Trevor Horn
A proposito di Band Aid. È stata una idea della mia defunta moglie (Jill Sinclair) non mia, perché a quel punto non mi piaceva molto
Bob Geldof. Mi piace ora, ma allora non mi piaceva. Ma lei ha detto che lui voleva lo studio per una cosa di beneficenza e si è
trasformato in Band Aid. Era incredibile e non ci sarei nemmeno andato, ma poi Jill mi ha chiamato e mi ha detto di portare il mio culo laggiù e così ho fatto.
Mai nella mia vita ho dovuto dire che sono Trevor Horn e questo è il mio studio perché non volevano che entrassi.
Ho ripetuto sono Trevor Horn questo è il mio studio e hanno dovuto farmi entrare.
È l’unica volta nella mia vita che ho dovuto fare una cosa simile.
Tutti quelli che sapevano cantare in Inghilterra erano lì, c’era un sacco di gente.
Duran Duran, Bono, Sting, Paul Young e Tony Hadley, proprio tutti e li ho convinti tutti a cantare qualcosa. Ho fatto il 12” vinile non ho prodotto il disco, anche se sembrava che lo avessi prodotto io. Ho fatto la mia parte in tarda mattinata alle 8 del mattino dopo che mi hanno dato il master tape, e cosi abbiamo fatto un 12” vinile